Le ricercate lacche francesi e i mobili laccati

23 Aug 2011

Di Sharen Custer, esperta di 62days

Gli importatori di mobili laccati provenienti dalla Cina e dal Giappone ebbero molto successo in Europa durante tutto il XVIII secolo. Durante il regno di Luigi XV, nel 1730, la moda dei mobili laccati si sviluppò grazie all’influsso dei cosiddetti “marchands-merciers”, termine francese che descriveva l’imprenditore a cui, pur lavorando al di fuori della corporazione artigiana, veniva conferita su vasta scala, la commercializzazione di oggetti artistici e di lusso.

Agli inizi cominciarono con l’importare pezzi d’arredamento completi come cassapanche, vetrinette e paraventi che venivano rivenduti nei mercati locali. Gradualmente però, presero a smontare i pezzi e a ritagliarne i pannelli laccati che venivano poi applicati come decorazioni su mobili francesi. Tra i mobili ridisegnati troviamo scrittoi e scrivanie, cassettoni, mobiletti angolari, guardaroba e sedie. Questi marchand-merciers erano responsabili del recapito dei materiali agli ebanisti, il cui ruolo era quello di incorporarli nella struttura del mobile, mentre il prodotto finito veniva poi venduto dai rivenditori a una clientela d’élite, che spesso non conosceva l’identità dell’ebanista che l’aveva prodotto.

I pannelli laccati originali erano spessi e sovente decorati da entrambe i lati, il fatto spingeva gli ebanisti a dividerli in due, a levigare e a perfezionare le rifiniture per livellarli e montarli in seguito sulle superfici dei mobili in maniera molto simile all’impiallacciatura o all’incastro di tradizione europea. Molto spesso i pannelli laccati venivano incorniciati per far risaltare le decorazione utilizzando cornici in similoro. Le parti esposte delle superfici non decorate venivano dipinte o verniciate – tale tecnica era nota come varnish-martin – per migliorare l’aspetto complessivo del pezzo e per intonarsi al sontuoso motivo laccato dei pannelli. Questo metodo dava come risultato l’ingegnosa illusione di un mobile interamente laccato. Simili tecniche venivano usate dagli ebanisti in alternativa ad altri mobili costosi. Interi pezzi vennero verniciati o laccati imitando le lacche asiatiche originali e rapidamente divennero beni molto ambiti e molto costosi. Solo i maggiori merchant-merciers come Thomas-Joachim Herdert, François Gersaint, Lazare Duvaux e pochi altri poterono permettersi di utilizzare lussuosi e autentici pezzi laccati. Essi li ottennero dai mercanti della Compagnia Francese e Olandese delle Indie Orientali, di solito nelle aste e alcune volte direttamente tramite i membri dell’equipaggio che avevano il permesso di trasportare un certo numero di pezzi e di farne commercio personale.

I pannelli laccati di provenienza giapponese erano più ricercati dei loro simili cinesi poiché erano di qualità superiore e le forniture molto rare. A partire dal 1639, l’accesso alle postazioni commerciali giapponesi era riservato esclusivamente alla Compagnia Olandese delle indie Orientali, quindi l’intero mercato europeo dipendeva dal loro monopolio. Per tale motivo i pannelli laccati venivano conferiti esclusivamente ai migliori ebanisti. Tra I maestri più noti rammentiamo Jacques Dubois, Bernard Van Rysamburgh, Adam Weisweiler, Joseph Baumhauer, Martin Carlin e Jean Desforges, che ancora oggi spuntano cifre significative nelle contrattazioni dei collezionisti.

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Buona caccia!

Sharen